Come capire se si soffre realmente di ritenzione idrica o se i sintomi che proviamo sono provocati da un’altra condizione di salute da accertare? Quali sono le analisi del sangue da fare per accertare la ritenzione idrica? Forse non tutti sanno che esistono degli esami da richiedere tramite impegnativa del medico curante che possono aiutarci a capire meglio le cause di questo disturbo purtroppo molto comune. Scopriamo insieme quali sono.

Cos’è la ritenzione idrica: le cause

La ritenzione idrica è una condizione che si manifesta nell’organismo quando quest’ultimo tende a trattenere i liquidi che vanno ad accumularsi tra cellula e cellula, nei cosiddetti spazi interstiziali. L’accumulo di liquidi può causare edema, un gonfiore che colpisce le zone del corpo ricoperte da tessuto adiposo, come l’addome e gli arti inferiori, soprattutto a livello di cosce, glutei e caviglie.

Le cause della ritenzione idrica possono essere diverse:

  1. La ritenzione idrica secondaria. È una forma ricollegabili a malattie come: insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco, malattie della vescica, patologie del fegato, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, linfedema.
  2. La ritenzione idrica iatrogena. Si può manifestare a causa di utilizzo di particolari farmaci come gli antinfiammatori, i cortisonici, i medicinali impiegati nella terapia ormonale sostitutiva in menopausa, i contraccettivi.
  3. La ritenzione idrica alimentare. È provocata da troppo sodio assunto tramite l’alimentazione o dal glutammato.
  4. La ritenzione idrica circolatoria. È causata dalla stasi della circolazione dovuta al mancato funzionamento del sistema venoso e del sistema linfatico.
  5. Le donne che soffrono di sindrome premestruale prima del ciclo possono maggiormente soffrire di ritenzione idrica.

Ritenzione idrica, le analisi diagnostiche specifiche

Come si fa a capire se si soffre effettivamente di ritenzione idrica? Sono diversi gli esami diagnostici che il medico potrebbe consigliare:

  • Esame del sangue del sodio, per valutare la concentrazione dell’elemento. In caso di iponatriemia o carenza di sodio, le cause possono essere eccessiva perdita, eccessivo consumo di acqua, ritenzione idrica o edema. L’ipernatriemia o eccesso di sodio indica disidratazione, eccessiva assunzione di sodio nella dieta, gravi ustioni.
  • Esame delle urine nelle 24 ore. I valori di riferimento variano a seconda dell’età e sono considerati nella norma da 8 a 14 anni se compresi tra 800 – 1400 ml/24 h, negli adulti tra 600 – 1600 ml/24 h e negli anziani tra 250 – 2500 ml/24 h. Se i valori sono alti, ci possono essere uno squilibrio salino, un’eccessiva produzione di urea (tipica delle persone con obesità), diabete mellito o diabete insipido renale. In caso di valori bassi, invece, anoressia, disidratazione da vomito o diarrea, ritenzione idrica, ostruzione uretrale, shock renale.
  • Esame del peso specifico delle urine sul normale campione.
  • Esame del piede: fare pressione con il pollice sulla pelle dalla parte che si vuole esaminare. Dopo un paio di secondi di pressione, togliere il dito: se l’impronta è visibile, c’è ritenzione idrica.