La creatinina è una sostanza chimica di scarto prodotta nei muscoli durante il metabolismo della fosfocreatina, una proteina fondamentale per la produzione dell’energia necessaria all’attività muscolare.

Una volta prodotta, la creatinina è filtrata dai reni ed espulsa dall’organismo attraverso le urine. Se i reni non funzionano correttamente, la quantità di creatinina nel sangue aumenta poiché non viene eliminata. Per questo motivo il livello di creatinina nelle urine costituisce un indicatore affidabile per capire se i reni funzionano bene o se sono presenti disfunzioni renali.

La quantità di creatinina prodotta da un individuo dipende dal sesso, dal peso o dall’età ed è proporzionale alla sua massa muscolare. Gli uomini, infatti, ne hanno livelli più elevati rispetto alle donne e ai bambini. Anche l’assunzione di alcuni integratori alimentaria base di creatina, spesso assunti dagli sportivi, possono innalzarne le quantità nell’organismo. È quindi consigliabile informare sempre il medico curante del loro uso così da permettergli di valutare ed interpretare correttamente i risultati delle analisi effettuate.

La rilevazione dei valori della creatinina è fondamentale per valutare la funzionalità renale. Essa è prescritta a persone che presentano disturbi quali affaticamento, problemi di concentrazione, scarso appetito, disturbi del sonno, gonfiore, soprattutto intorno a occhi, viso, polsi, addome, cosce o caviglie, urina scura, con tracce di sangue o color caffè, diminuzione della quantità di urina, difficoltà ad urinare, bruciore, perdite anomale, cambiamento della frequenza nell’urinare soprattutto di notte, dolore al fianco sotto le coste, nella zona dei reni e pressione alta.

Il test della creatinina è richiesto ad intervalli regolari anche a coloro che soffrono di malattie renali, sia per tenere sotto controllo la progressione della malattia sia per accertarsi dell’efficacia di un’eventuale cura farmacologica. In particolare, l’esame è raccomandato una volta l’anno alle persone colpite da malattie che possono influire sui reni come diabete di tipo 1, diabete di tipo 2 e ipertensione.

Nel caso dell’esame della creatininemia si esegue un prelievo di sangue da una vena del braccio. Il solo esame della creatininemia non è, però, in grado di stimare con precisione la funzionalità renale, quindi, è spesso associato alla ricerca della quantità di creatinina nelle urine attraverso un’analisi denominata creatininuria.

I valori di creatinina presenti nel sangue e nelle urine variano in base ad età, sesso, peso e altezza della persona che si sottopone all’analisi.

Quantità superiori a quelle individuate come normali (valori di riferimento) indicano che la creatinina è alta. Le persone muscolose possono avere livelli più elevati di creatinina nel sangue rispetto al normale senza che essi indichino la presenza di una malattia. Gli anziani, invece, possono avere valori più bassi della norma.

Temporanei aumenti del livello di creatinina nel sangue si possono anche avere come conseguenza di una dieta ricca di proteine (mangiare troppa carne), di eccessi sportivi, di danni muscolari, di eccessiva produzione di ormoni tiroidei, di carenza di acqua nell’organismo oppure per l’assunzione di alcuni farmaci come quelli utilizzati in oncologia, cardiologia, gastroenterologia o di antinfettivi.

I disturbi più comuni legati alla creatinina alta nel sangue sono: disidratazione, affaticamento, stanchezza frequente, gonfiore ai piedi, alle caviglie o intorno agli occhi, scarso appetito, prurito e pelle secca, crampi muscolari, bisogno frequente di urinare e sensazione dolorosa, mancanza di respiro, stato confusionale.

Livelli bassi di creatinina non sono comuni e di solito non sono motivo di preoccupazione.

Nel caso in cui dalle analisi dovessero invece risultare dei valori alti di creatinina, può essere utile seguire alcuni consigli come:

• bere molta acqua (circa 2 litri), per idratarsi correttamente nell’arco della giornata e per permettere ai reni di funzionare al meglio;

• evitare l’assunzione di zuccheri raffinati, bevande con caffeina e alcolici, che aumentano la disidratazione corporea e vanno ad affaticare i reni;

• moderare il consumo di proteine (specialmente animali) nella dieta, come carne rossa e formaggi in quanto un loro eccesso affaticherebbe i reni;

• ridurre il consumo di sale;

• aumentare il consumo di frutta, verdura, semi e cereali integrali, che apportano fibre e aiutano l’equilibrio intestinale;;

• stare molto a riposo

• cercare di limitare gli sforzi fisici e l’attività fisica intensa, in quanto, essendo la creatinina prodotta dal metabolismo muscolare, più i muscoli lavorano maggiori saranno i suoi?livelli nel sangue.